domenica 10 gennaio 2021


IL PENSIERO MITICO DI LEVI STRAUSS

Nella seconda metà del Novecento, l'antropologo francese Levì Strauss, elaborò una nuova interpretazione del concetto di mito. La sua peculiarità consiste nel trattare il mito come un'attività speculativa, senza prendere in considerazione i legami che il racconto mitico può avere con la vita sociale e culturale di una popolazione. 

Secondo la sua interpretazione il mito va analizzato un termini di strutture.  Egli considera il racconto mitico sul modello della lingua, scomponibile nelle sua unità minime, quali i fonemi, che in questo contesto prendono il nome di mitemi; un insieme di ditemi costituisce un mito. Un mitema prende significati diversi per culture diverse, fattore che permise allo studioso di comparare miti id popolazioni diverse, come quelli delle Indie e del sud America. 

Un questo contesto, il mito è un ambiente speculativo, in cui il pensiero umano non soffre delle costrizioni della realtà materiale e sociale, dove è permessa la totale immaginazioni. Il mito ha dunque la funzione di conciliare gli aspetti contraddittori dell'esistenza umana e del mondo naturale, che non possono avere alcuna spiegazione razionale, come per esempio la dualità tra corpo e spirito. Il pensiero mitico è dunque libero: esso pensa per se stesso.


DOMANDA PAGINA 228

1. tutta la cosmologia contiene i miti di creazione.

2.il mito è uno spazio narrativo, tramite il quale vengono spiegati determinati fenomeni, come la morte e l'origine del mondo fisico.

3. il trickster è un personaggio, che separa le cose unite in due entità autonome e contrapposte.

4. secondo Strauss il mito è un'attività speculativa.

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