domenica 10 gennaio 2021


ANTROPOLOGIA

LA MAGIA E IL SUO FUNZIONAMENTO

Nella cultura odierna, la magia viene considerata come la tecnica di manipolare materiali utilizzando formule occulte, per ottenere esiti positivi o negativi. Effettivamente è questa la definizione, ma il modo in cui è vista è negativo, intrisa di scetticismo; nel passato però la magia era parte integrante della cultura mondiale.

A ridosso del 1900 James Franzer affermò che il pensiero magico precedette quello religioso; questo on è del tutto vero, ma espresse due processi importanti del pensiero magico. l'imitazione e il contagio. La prima rappresenta la credenza che emulando i comportamenti della natura e degli animali, si potesse ottenere il controllo su di loro; la seconda invece crede che due oggetti entrati in contatto preservino la loro interazione. 

I primi antropologi interpretarono la magia come aberrazione intellettuale, tipica delle menti primitive, e che vi fosse un forte legame con la religione.

 Un antropologo i particolare si distaccò da questi ideali: Malinowski. Nel corso degli anni trenta, sulla base di ricerche nelle isole Trobian, egli sostenne che la scienza si trovi presso ogni popolo in maniera differente. Questa servirebbe per costruire armi, o qualsiasi cosa di natura pragmatica. Mentre la religione avrebbe lo scopo di spiegare fenomeni di natura più filosofica, come l'origine del bene o del male. La magia invece ha scopi rassicuranti.  Malinowski aveva osservato che i Torbian compivano atti magici quando dovevano compiere azioni generatrici di ansia: rappresenta dunque uno strumento della cultura. Per questo la magia non è anteriore alla scienza o alla religione, ma un gesto primordiale atto a controllare i fini desiderati. Per questo non importa se la magia funzioni, basta che rassicuri.

Un'altra posizione riguardo la magia fu espressa da Ernesto de Martino. Egli sostenne che la magia rappresenta un residuo arcaico ancorato al bisogno dell'essere umano di afferrare la propria presenza di fronte alla morte e all'annientamento. In questo senso la magia può incontrare la religione, essere una sua interfaccia: per esempio, porre un crocifisso per proteggere dalla morte.


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