domenica 22 novembre 2020


LE PRIME SCUOLE INFANTILI

Le prime iniziative dirette specificatamente all'infanzia furono avviate in Inghilterra e in Francia. Nel 1816 l'industriale e filantropo Robert Owen, in Scozia, aprì una classe per i bambini più piccoli, nella quale venivano insegnate geografia, storia naturale, intervallate da danze e canti. Sul suo esempio, la stessa iniziativa fu intrapresa a Londra, nei cosiddetti Westmister free day infant asylums. Le scuole disponevano di un cortile per gli esercizi fisici, ai bambini più pisoli era insegnato l'alfabeto in forma di gioco, e i più grandi imparavano la matematica e lo scrivere cantando. Il programma di queste scuole fu poi stilato da un organizzatore: Samuel Wilderspin. 

Nello stesso periodo, queste iniziative furono intraprese anche in Francia con Madame de Pastoret e Jean-Marie Cochin. A questa seguirono molti paesi europei.  Anche in Italia, sorse questa iniziativa a partire dagli anni 20, da parte di alcuni esponenti della nobiltà piemontese come Tancredi e Giulia di Barolo. 


IL FENOMENO IN ITALIA

Il principale artefice della pedagogia infantile in Italia fu Ferrante Aporti. Egli infatti poneva molta attenzione nella formazione precoce dei bambini piccoli. Secondo la sua opinione, le difficoltà riscontrate nelle classi prime delle scuole elementari erano date da una cattiva formazione precedente e dalle cattive informazioni raccolte in famiglia, oltre che dal ambiente malsano delle aule stesse. Dunque, egli proponeva  un'anticipazione della scuola elementare, destinata ai bambini dai due anni e mezzo, fino ai sei.  Il programma di questi potenziali istituti, proponeva una buona assistenza materiale ai fanciulli, ma sopratutto mirava alla loro formazione morale, fisica ed intellettuale.

Per molti versi, il programma di Aporti appariva molto simile a quello di Welderspin, sopratutto nella concezione della religione come base dell'educazione morale,  la valorizzazione dello spirito imitativo di figure esemplari e l'importanza dell'esercizio fisico.

Emergono però alcune differenze: Aporti fu molto più attento all'utilizzo appropriato della lingua da parte dei bambini, i quali dovevano sviluppare le loro capacità grammaticali; insistette inoltre sulla pulizia, sulla cura del corpo, del vestiario e dell'alimentazione. Inoltre, al contrario del modello inglese, Aporti escludeva completamente le punizioni, quali potevano essere privazioni del cibo, del gioco, isolamento dai compagni, ecc.

Inizialmente il modello scolastico di Aporti  di istituto pre scolastico, nel quale venivano apprese già in tenera età le fondamenta del sapere, ebbe molto successo: era in atto la prima rivoluzione industriale, durante la quale i bambini iniziavano a lavorare già da molto piccoli, dunque un'iniziativa del genere costituiva la loro unica possibilità di imparare tali saperi; conosce però il suo declino quando subentrò l'esperienza dei giardini dell'infanzia di Fröbel, più attenti alle necessità psicologiche dei bambini.

 

DOMANDE PAGINA 298

1. Robert Owen fu colui che per primo istituì una casse scolastica per i bambini molto piccoli e poveri.

2. In Francia vennero applicate iniziative simili a quelle inglesi, per l'educazione dei bambini.

3, Aporti proponeva un istituto prescolare, nei quali i bambini potessero imparare i rudimenti del sapere, prima di essere inseriti in un istituto scolastico vero e proprio.

4. il successo iniziale della pedagogia di Aporti, si deve alla prima rivoluzione industriale, durante la quale   i bambini iniziavano a lavorare già da molto piccoli, dunque un'iniziativa del genere costituiva la loro unica possibilità di imparare a leggere, scrivere e far di conto.

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