mercoledì 28 ottobre 2020


PEDAGOGIA

 JOHANN PAUL FRIEDRICH RICHTER E LA FIDUCIA NELL'INFANZIA

Il dibattito illuministico sull'infanzia e sulla capacità cognitive dell'uomo andarono ad influenzare anche il periodo romantico, dando origine a due diverse correnti di pensiero, distinte ma complementari: la prima ispirata da una concezione romantica dell'infanzia interessò soprattutto filosofi ed educatori; la seconda, più incentrata sulla concezione organica dell'essere umano, interessò i medici. Questa doppia visione andò ad allargare gli orizzonti pedagogici generali.

Due autori che fecero da precursori a questo movimento furono Richter ed Itard.


FRIEDRICH RCHTER: VITA E OPERE

Figlio d'un pastore protestante, studiò teologia a Lipsia (1781-84), fu precettore a Töpen (1787), e poi maestro a Schwarzenbach (1790-94). Condusse una vita stentata, che lo mise a contatto con le miserie della piccola borghesia, da lui vivacemente descritte nei romanzi. Ottenne un primo riconoscimento con Die unsichtbare Loge  ed altri romani pedagogici, in cui già spiccano la bizzarria, l'estro, la genialità che fecero di lui uno degli autori preferiti dell'epoca. Col successo lo scrittore entrò nel mondo dell'aristocrazia; invitato da Charlotte von Kalb si recò a Weimar, e vi rimase alcuni anni, sebbene accolto piuttosto freddamente da Goethe e da Schiller. Sposatosi, si trasferì a Meiningen, dove terminò i due più importanti romanzi: il Titan (1800) e i Flegeljahre (1804), nei quali la fusione tra il sentimento della realtà e il bisogno di fantasticare s'è fatto più profondo, e il linguaggio più ricco, pieno di sorprese e di occulta musicalità. Compose diverse opere filosofiche  come Vorschule der Ästhetik (1804) e pedagogiche (Levana oder Erziehungslehre, 1807)  nelle quali documentò l'evoluzione che il pensiero di Rousseau e l'ideale didattico di Pestalozzi subirono entro la nuova atmosfera classico-romantica e descrisse il bambino come garanzia per un futuro migliore. Nella sua composizione pedagogica traspare grande sensibilità ed empatia nei confronti del mondo infantile. In ottica poetica, egli descrive il mondo il bambino come speranza per il mondo del domani e come depositario di capacità di guardare la realtà in modo giusto, ovvero in modo ottimista ed ingenuo.

Compose negli ultimi anni della vita ancora racconti comico-satirici: Dr. Katzenbergers Badereise (1809); Der Komet (3 voll., 1820-22), che ricordano da vicino la maniera girovaga e allusiva degli umoristi inglesi. Nell'ultimo anno della sua vita divenne cieco. Fra i molti che in seguito si richiamarono a Richter, furono, sia pure con motivazioni e con esiti assai diversi, George e Hermann Hesse.

Uno degli autori da cui rese maggiore ispirazione fu sicuramente Rousseau, con il quale condivideva la necessità di regole prestabilite per l'insegnamento e la necessità di convogliare lo studio con il gioco.

Nelle sue opere egli descrive scenari plausibili e realistici, attraverso quali l'adulto viene guidato alla scoperta dell'infanzia e di se stesso; ne è un'emblema Levana, testo nel quale attraverso la poesia  vengono portati avanti ideali educativi di buonsenso, in modo aggiornato ed innovativo per l'epoca: in contraddizione con l'epoca egli porta avanti un ideale di rispetto reciproco tra alunni e professori.


DOMANDE PAGINA 235

1. il modello di rifermento per Richter è Rousseau.

2. egli vedeva nel bambino la chiave per un futuro migliore.

3. In contraddizione con l'epoca, Richter propone un ideale di rispetto reciproco tra insegnante e bambino.

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