martedì 27 ottobre 2020


FREIDRICH NIETZSCHE E LE CNSEGUENZE DELLA SECOLARIZZAZIONE

Friedrich Nietzsche nasce nel 1844 a Rocken, nella Germania prussiana e fu una elle menti più brillanti del secolo. Alla sua intelligenza era però legata una fortissima pericolosità: egli infatti portò a galla una verità mai pronunciata concretamente, ma che di fatto costituiva una realtà. Nella sua opera La gaia scienza egli annuncia la morte di Dio. Questa affermazione potrebbe sembrare puramente di scherno nei confronti del mondo religioso, ma in realtà nasconde una profondità molto vasta. Per capire meglio le sue parole è necessario ricordare che Nietzsche nasce in piena seconda rivoluzione industriale, la quale presenta come caratteristica portando l'innovazione delle scienze esatte quali chimica, fisica, matematica, ecc. Come è risaputo, queste discipline hanno lo scopo di indagare la natura del mondo circostante a livello microscopico; per questa ragione molto spesso si trovano in antitesi con la religione. A livello sociale, la spinta verso l'evoluzione delle scienze ha portato ad una sfiducia nelle realtà teologiche, alla perdita del senso religioso della vita umana. Questa è la morte di Dio; il filosofo prevede che parallelamente a questo fenomeno andrà ad instaurarsi una depressione generalizzata tra le persone, le quali hanno completamente perduto l'appiglio confortante di Dio e quindi tornano ad avere paura della morte. Decadono tutti gli idoli, tutte le idealizzazioni sull'aldilà e su una possibile vita migliore.

In sociologia il processo descritto da Nietzsche prende il nome di secolarizzazione: lui però ha aggiunto alla teoria anche le possibili conseguenze sociologiche che ne potrebbero derivare.


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