giovedì 29 ottobre 2020


LA RIFORMA SCOLASTICA DI MARIA TERESA E GIUSEPPE II 

Tra gli anni sessanta e settanta del 1700 tutti gli istituti scolastici furono chiamati a riorganizzare i propri sistemi scolastici, al fine di sostituire ai gesuiti dei nuovi insegnanti. 

Particolarmente importante fu quello che accadde durante l'impero di Maria Teresa e suo figlio Giuseppe II i quali diedero vita a riforme che gettarono le basi del moderno sistema scolastico direttamente gestito dallo Stato. I sovrani erano infatti convinti che fosse loro dovere prendersi cura del popolo; inoltre l'estendere la scuola a tutto il popolo avrebbe fatto crescere il tasso di istruzione e l'autodisciplinamento, ma anche una fedeltà nei loro confronti.

Garantire l'istruzione al popolo lo avrebbe reso in grado di pensare, e di conseguenza anche di rivoltarsi; non concedergliela però avrebbe significato andare contro gli ideali illuministici stessi: i sovrani riuscirono a garantire questo equilibrio.

La loro riforma era quasi priva di punizioni: insegnare la ragionevolezza delle leggi era più utile che punire e basta.


LE RIFORME DI JOHANN IGNAZ VON FELBIGER

Nel 1765 l'abate Von Felbiger stilò dei provvedimenti simili a quelli degli imperatori, ma applicandoli per i sudditi cattolici della Slesia, area prevalentemente protestante. Notò che molti cattolici mandavano i loro figli nella scuole luterane, in quanto in quelle cattoliche l'apprendimento non era altrettanto di qualità; tentò così di ampliare la scuola anche a questa fede, dandogli un'impronta prevalentemente cattolica. 

Nel 1774 fu chiamato da Maria Teresa a Vienna per introdurre alcuni miglioramenti necessari nel sistema scolastico austriaco, avviando il sistema scolastico detto "normale".  Tale metodo permette di organizzare una serie di norme didattiche molto dettagliate per l'apprendimento della lettura, della scrittura, del calcolo e del catechismo.

La sua riforma, che prevedeva di rendere la scuola primaria obbligatoria, fu resa possibile grazie all'esproprio dei beni della Compagnia. Così nello stesso anno la sovrana firmò l'ordinanza stesa da Felbiger che imponeva l'obbligo scolastico ai fanciulli di entrambi i sessi dai sei ai tredici anni e istituiva le scuole elementari minori, dalla durata di un anno, in cui venivano insegnate le abilità di base. Poi vi erano le scuole elementari maggiori, dalla durata di tre o quattro anni, e le scuole normali. In quest'ultime vi erano i corsi di formazione per maestri.

Nel 1778 fu nominato direttore principale del sistema scolastico austriaco, carica che mantenne fino a dopo la morte di Maria Teresa. Giuseppe II continuò il processo di riforma, rendendo le scuole elementari gratuite e favorendo la laicizzazione del corpo docente. La politica asburgica ebbe l'effetto di raddoppiare il numero delle scuole e migliorare la formazione dei maestri. Però, siccome alcune scuole erano situate in campagna ed altre in città, le quali potevano pagare meglio i maestri, nacque il concetto di status, legato al grado di istruzione che si richiedeva agli insegnanti: nelle campagne lo erano molto meno.

Molti giovani iniziarono a dedicarsi a questa professione, mentre i sacerdoti sempre meno, considerando che non riuscivano a convogliare il lavoro pressala chiesa con l'insegnamento. Possiamo affermare che al maestro religioso si sostituì quello laico.

Una novità fu l'introduzione delle maestre laiche: le ragazze poterono così accedere ad un lavoro rispettabile.

Questa necessità di formare maestri sempre più competenti in ambito pedagogico e didattico, spinse l'impero a fondare, nel 1805, la prima cattedra di pedagogia all'università di Vienna; il primo insegnante fu Vinzenz Eduard Milde, sensibile alle proposte dell'illuminismo, ma anche legato alla fede cristiana.

Nella Lombardia austriaca questa riforma ebbe grande successo; si diffuse poi nel resto della penisola in epoca napoleonica.

Il caso asburgico fu però isolato in Europa: raramente i governi si mostrarono propensi ad accogliere tali riforme.


DOMANDE PAGINA 250

1. la sovrana volle promuovere una riforma del sistema scolastico per rendere il popolo in grado di pensare, seguendo gli ideali illuministi.

2. l'ordinanza stesa da Felbiger imponeva l'obbligo scolastico ai fanciulli di entrambi i sessi dai sei ai tredici anni e istituiva le scuole elementari minori, dalla durata di un anno, in cui venivano insegnate le abilità di base. Poi vi erano le scuole elementari maggiori, dalla durata di tre o quattro anni, e le scuole normali. In quest'ultime vi erano i corsi di formazione per maestri.

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