PEDAGOGIA
IL DIBATTITO SULL'ISTRUZIONE DURANTE IL SETTECENTO
Come
sappiamo, il settecento e dunque l'illuminismo, ebbe un ruolo
fondamentale per la diffusione dell'istruzione pubblica grazie alla
nuova concezione di ragione, strumento cognitivo per eccellenza.
Nonostante
questa apertura mentale, era ancora radicata l'idea che fosse
pericolosa diffondere l'istruzione incondizionatamente: si temeva
infatti che potessero essere eliminate tutte quelle professioni
agricole, che di fatto mandavano avanti l'economia. Per questo motivo,
la diffusione dell'istruzione pubblica fu attuata con estrema cautela.
Per portare questo preconcetto fu utile l'intervento di filosofi come Diderot e Montesquieu.
Più specificatamente Diderot, ad esempio, sosteneva che la diffusione
dell'istruzione sarebbe andata a sfavorire il settore agricolo: un
contadino istruito è meno facilmente opprimibile da altri e la sua
professione è da svolgersi in massima tranquillità. Ancora, Montesquieu
trovava il popolo istruito incontrollabile, e in quanto tale
assolutamente negativo: l'istruzione deve essere limitata.
Erano invece gli economisti come Adam Smith a cercare di diffondere l'istruzione pubblica: nel suo libro famosissimo la ricchezza delle nazioni, afferma come se le nazioni volessero far crescere la loro economia era necessario che i giovani venissero istruiti.
sabato 19 settembre 2020
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