martedì 24 novembre 2020



MARCEL MAUSS E L'ECONOMIA DEL DONO

Nel saggio Saggio sul dono. Forma e motivo dello scambio nelle società arcaiche, l'antropologo francese Marcel Mauss propone una teoria che avrebbe rivoluzionato le basi dell'antropologia moderna: la “teoria del dono”. Questa teoria è il frutto della comparazione di varie ricerche etnologiche compiute sul campo da studiosi come Boas, Malinowski ed altri collaboratori; quest'ultimi fornirono a Mauss un'ampia gamma di documenti ed esempi differenti di una pratica economica molto diffusa sia tra le società arcaiche che tra quelle dotate di un economia più sviluppata e complessa: l'economia del dono.
L'economia del dono, consiste nello scambio di beni il cui valore intrinseco non è considerato un dato rilevante, e , secondo la teoria di Mauss, questo scambio avrebbe avuto un ruolo centrale nella creazione di relazioni sia tra uomini che tra uomini e divinità. Il dono sarebbe infatti capace di gettare un ponte tra l’uomo e il divino, ma anche tra uomo e divino. Applicando questo principio alla pedagogia di Fröbel, donare gli oggetti ai bambini crea un ponte tra il pedagogista e il bambino, ma anche tra il bambino e la sua coscienza. In questo senso, il dono sarebbe il rinforzo positivo, che a differenza del rinforzo negativo, va a creare un legame tra le due parti; sopratutto se, come in questo caso, il rinforzo è ingiustificato.
Secondo Mauss, il dono rappresenta “fatto sociale totale”, vale a dire un che esso è un elemento specifico di una cultura, che pone un individuo in relazione con tutti gli altri appartenenti alla stessa cultura.
Come dicevamo poco sopra, il meccanismo del dono è diverso da una qualsiasi altra economia basata sul valore dell’oggetto e nel suo saggio Mauss scompone la pratica del dono in tre distinti momenti che si basano su quello che l’autore avrebbe definito un
 principio della reciprocità”.
Questi tre momenti costituiscono di base tre azioni: il Dare, ovvero l’atto pratico di eseguire il dono, offrendo un bene, servizio o altro ad un altro individuo, divinità o comunità; nella seconda fase, quella del Ricevere, l’oggetto donato deve essere accettato da chi sta ricevendo il dono; l’accettazione del dono conduce alla terza fase, ovvero quella del Ricambiare, una fase particolare che rappresenta il vero momento di distacco tra l’economia del dono ed un qualsiasi altro tipo di economia basato sull’equivalenza del valore dei beni scambiati. L’obbligo “contrattuale” del ricambiare il dono ricevuto è in realtà un semplice obbligo morale. Questo significa che una volta accettato il dono, nulla vieta al ricevente di non ricambiare, ed è proprio in questo “atto di fiducia verso gli altri” che, secondo Mauss, è possibile rintracciare il vero valore della pratica del dono: l'assenza di garanzie per il donatore.
Per evidenziare questa assenza di garanzie Mauss propone nel saggio alcuni interessanti eempi di economia del dono, come il potlatch, osservato e documentato da Boas, ovvero una pratica cerimoniale che all’epoca si svolgeva tra alcune tribù di Nativi Americani della costa nordoccidentale del Pacifico, come gli Haida, i Tlingit, i Tsimshian, i Salish, i Nuu-chah-nulth e i Kwakiutl. Durante la cerimonia del Potlatch, individui appartenenti allo stesso status sociale procedono con la distribuzione o la distruzione di beni di grande valore, in questo modo possono affermare pubblicamente il proprio rango o riacquistarlo in caso lo abbiano perso.
L'economia di mercato si ispira all'avere più che al dare: il soggetto dell'azione non è dunque una seconda persona, ma la persona stessa che compie l'azione. Tuttavia esiste una forma di economia simile, l'economia della comunione, i quali fondamenti sono stati descritti da Chiara Lubich.
Le pratiche di condivisione di informazioni, esistenti all'interno delle comunità odierna sono state analizzate da Marco Aime e Anna Cossetta, come pratiche del donare che si muovono sulla stessa linea delle teorie di Mauss: nel caso ad esempio di Wikipedia, chi dona la creazione di una voce o l'approfondimento di un'altra già esistente, compie un dono che viene ricevuto da chi accederà a quelle informazioni e a sua volta contraccambierà, producendo così una forma di conoscenza partecipata. 


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